Storia dell'Archivio


“Le povere cose mie, stampate e manoscritte, che si trovano in alcune buste o lì intorno, desidero che siano conservate come ricordo di famiglia. C’è pure una busta contenente ricordi di mio padre, di mia madre ed altri a me carissimi. Non distruggete”.

In questa disposizione testamentaria di Egidio Conti si rintraccia l’origine dell’Archivio storico che oggi porta il suo nome. Le sue carte, come i documenti del padre e dei figli sono stati conservati per decenni in casa come ricordi di famiglia.

Quando nel 1982 la casa di via Leopardi, che si affacciava e si affaccia anche su piazza Mattei con le sue caratteristiche logge, venne ceduta al Comune dietro l’impegno che fosse usata per scopi di pubblica utilità, l’amministrazione comunale assunse l’obbligazione di “realizzare e mantenere, in un locale del fabbricato stesso, una biblioteca comunale con annesso Archivio Storico dedicato ai concittadini illustri con particolare riferimento agli antenati della famiglia Conti” (1).

Nel 1992 la Giunta comunale deliberò la realizzazione dell’Archivio nella sala col soffitto affrescato che si affaccia sulla piazza. Il primo materiale documentario venne depositato nel 1993 contestualmente ad una seconda delibera di Giunta (2).

Nel 1994 con apposita convenzione tra il Comune di Acqualagna ed Egidio Conti (3), venne formalmente istituito l’Archivio che trovò materialmente posto in una stanza attigua a quella dell’affresco. L’archivio venne denominato “Archivio Storico Pitinum Mergens “Egidio Conti”. Una denominazione oggettivamente impropria perché il nome dell’antico municipio romano nulla avrebbe avuto a che fare col patrimonio dell’Archivio.

La convenzione mutavano anche le finalità dell’Archivio: rimaneva l’attenzione verso i “cittadini particolarmente distintisi nelle arti, nelle professioni e nella vita pubblica” ma diveniva anche strumento per “promuovere la conservazione, la divulgazione e lo studio delle tradizioni sociali e culturali della comunità”. Esattamente quanto intese fare Egidio Conti a cavallo tra Otto e Novecento.

L’Archivio venne inaugurato il 14 maggio 1994.

Nel 2005, in occasione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, possibili grazie al contributo dell’Unione Europea, l’Archivio venne chiuso e accantonato. Casa Conti, edificata nel 1890, venne radicalmente trasformata e destinata a luogo di promozione del turismo eno-gastronomico vista la vocazione locale dovuta alla ricca produzione e commercializzazione del tartufo.

Nel 2010, l’Archivio venne provvisoriamente collocato nel Palazzo della cultura (antica residenza municipale) dove già trovavano spazio l’Antiquarium dedicato ai reperti dello scavo della villa romana di Colombara e la Biblioteca comunale “Dante Alighieri” già collocata a casa Conti. Successivamente l’Archivio è stato arricchito di altri fondi: Fondo antico del Comune, Fondo Enrico Mattei, Fondo Aldo Gamba, e la raccolta fotografica di Bruno Torri.

Nel 2014 la famiglia Conti ha depositato la restante parte dell’Archivio acconsentendo che la sede sia trasferita al Palazzo della cultura.

La storia dei fondi è descritta nelle relative pagine.

 

Note
(1) Atto notaio Enrico Zaccarelli, Pesaro, Rep. N. 227.725, Fasc. n. 14.033 del 20 dicembre 1982.
(2) Comune di Acqualagna, Delibera di Giunta n. 355 del 17.07.1993.
(3) Comune di Acqualagna, Rep. 609, Convenzione tra il Comune di Acqualagna e il sig. Egidio Conti per la istituzione di un Archivio storico, del 14 maggio 1994.